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domenica 25 agosto 2013

Equilatero gioielli handmade Campomarino


Tra tesi e vacanze (e influenza) ho dovuto un attimo fermare gli up nel mio caro blogghino.
Posso dire che almeno prima di ammalarmi (come sempre) sono riuscita a fare un po' di vacanza!
Quest'anno diversamente dagli altri anni sono andata da mia zia giù a Taranto, adoro il mare della Puglia è veramente stupendo, è quel mare che ti riempie gli occhi, le narici, lo spirito. 
Ovviamente la sera si esce per andare a vedere mercati e mercatini e così girando tra quelli di Campomarino mi sono imbattuta in uno stand davvero carino con gioielli fatti a mano molto particolari.
Questi gioielli richiamano al mare per via delle conchiglie ma anche all'oriente, perchè utilizzano la tecnica Raku, una tecnica ceramica nata in Giappone nel XVI secolo.  
Questa tecnica è legata in modo particolare alla cerimonia del tè (cha-no-yu). Ogni oggetto è il risultato di una precisa successione di operazioni che acquistano un carattere quasi "rituale". 
La particolarità del Raku sta nel fatto che i pezzi sono estratti dal forno ancora incandescenti per essere esposti ad una serie di interventi.
Raku è una tecnica a me cara perché ha anche una filosofia propria, riconducibile allo zen ma anche nello specifico al wabi- sabi. Il wabi-sabi  è la bellezza delle cose imperfette, temporanee e incompiute, è la bellezza delle cose umili e modeste, è la bellezza delle cose insolite. La particolarità della tecnica Raku è che l'argilla pur essendo lavorata e infine colorata trattiene ancora nell'oggetto creato un qualcosa di grossolano, grezzo e ruvido al tatto. 
Così non ho potuto mettere freno alla mia voglia di possedere un loro gioiello (In realtà l'ho regalato a mia mamma... ma resta in famiglia comunque!)
Sono orgogliosa del mio acquisto! 

Bracciale by equilatero





BIBLIOGRAFIA: 
"Wabi - Sabi per artisti, designer, poeti e filosofi" di Leonard Koren, editore Ponte alle Grazie, Milano 2006.  

bye